giovedì 28 febbraio 2013
martedì 26 febbraio 2013
8 MILIONI DI DISOCCUPATI NEI PROSSIMI 7 ANNI
Per dichiarare recessione economica, un paese deve vedersi tre trimestri di calo susseguenti (parliamo sempre di Pil).
Deve cioè "realizzare" esiti negativi per nove mesi di fila; significa che nel Giugno 2012 l'Italia era tecnicamente in recessione economica.
Purtroppo la ripercussione diretta (e più angosciante) di una recessione economica (di un calo del PIL) è, immancabilmente, un aumento del tasso di disoccupazione.
Volete i numerini?
Dicembre 2011 - Disoccupazione 9,4%
Dicembre 2012 - Disoccupazione 11,3%
L'11,3% vuol dire 2,8 milioni di disoccupati.
C'è un problema però...quei 2,8 disoccupati sono quelli "ufficiali", a quelli bisogna aggiungere 800000 inoperosi lavoratori in cassa integrazione che non torneranno più al lavoro perchè le loro aziende hanno chiuso i battenti.
La reale totalità dei disoccupati in Italia è, dunque, 3,6 milioni!
Sicchè non siamo a 11,3%, bensì a 14,3%!
Parzialmente!
Perchè parzialmente?
Perchè le ricerche non contano gli avviliti: coloro che dopo moltissimi (infruttuosi) tentativi di cercare un posto di lavoro si sono rassegnati...e questi sembra che siano qualcosa come 2 milioni.
Dunque, alla fine della fiera, i disoccupati in sto paese sono 5,6 milioni!
Sono numeri da dopoguerra.
E non è tutto: per l'anno venturo sono previsti altri 250000 non-posti!
In poche parole...questa è un'emergenza!
Questa è l'illustre opera omnia dei Berlusconi, Monti, Tremonti, Bersani; Prodi etc...i responsabili sono loro!
Per la loro incapacità di governare, e per aver concesso alla Germania di sopraffarci imponendo le loro severe euro-delibere dirottando alla rovina il paese.
Costringendo l'Italia a tornare ad essere quasi un popolo di emigranti (molti spesso vanno a fare i camerieri a Londra).
Neanche gli stranieri ci vengono più in Italia, perchè non c'è lavoro (ci avete fatto caso che nessuno parla più di immigrazione?)
Io non ho votato; mi rompeva i coglioni andare, ma spero che chi l'ha fatto non abbia ri-eletto gli stessi che ci hanno condotti quì.
Am
Deve cioè "realizzare" esiti negativi per nove mesi di fila; significa che nel Giugno 2012 l'Italia era tecnicamente in recessione economica.
Purtroppo la ripercussione diretta (e più angosciante) di una recessione economica (di un calo del PIL) è, immancabilmente, un aumento del tasso di disoccupazione.
Volete i numerini?
Dicembre 2011 - Disoccupazione 9,4%
Dicembre 2012 - Disoccupazione 11,3%
L'11,3% vuol dire 2,8 milioni di disoccupati.
C'è un problema però...quei 2,8 disoccupati sono quelli "ufficiali", a quelli bisogna aggiungere 800000 inoperosi lavoratori in cassa integrazione che non torneranno più al lavoro perchè le loro aziende hanno chiuso i battenti.
La reale totalità dei disoccupati in Italia è, dunque, 3,6 milioni!
Sicchè non siamo a 11,3%, bensì a 14,3%!
Parzialmente!
Perchè parzialmente?
Perchè le ricerche non contano gli avviliti: coloro che dopo moltissimi (infruttuosi) tentativi di cercare un posto di lavoro si sono rassegnati...e questi sembra che siano qualcosa come 2 milioni.
Dunque, alla fine della fiera, i disoccupati in sto paese sono 5,6 milioni!
Sono numeri da dopoguerra.
E non è tutto: per l'anno venturo sono previsti altri 250000 non-posti!
In poche parole...questa è un'emergenza!
Questa è l'illustre opera omnia dei Berlusconi, Monti, Tremonti, Bersani; Prodi etc...i responsabili sono loro!
Per la loro incapacità di governare, e per aver concesso alla Germania di sopraffarci imponendo le loro severe euro-delibere dirottando alla rovina il paese.
Costringendo l'Italia a tornare ad essere quasi un popolo di emigranti (molti spesso vanno a fare i camerieri a Londra).
Neanche gli stranieri ci vengono più in Italia, perchè non c'è lavoro (ci avete fatto caso che nessuno parla più di immigrazione?)
Io non ho votato; mi rompeva i coglioni andare, ma spero che chi l'ha fatto non abbia ri-eletto gli stessi che ci hanno condotti quì.
Am
lunedì 11 febbraio 2013
TORNARE COME ERAVAMO
Perchè 'sto paese della minchia continua a restare indietro come la coa del musso mentre gli altri paesi del mondo, e soprattutto i BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), continuano a crescere (a livello di PIL)?
La risposta è semplice; per lo stesso motivo per cui l'Italia durante gli anni 60 era in pieno Boom!
Il boom degli anni 60 del nostro paese è avvenuto (sostanzialmente) grazie a tre fattori influenti:
1. Una nuova economia stava nascendo (passando dall'agricoltura all'industria)
2. Il livello di tassazione era basso (30% del Pil)
3. C'era tanta voglia (e soprattutto libertà) di intraprendere
Se leggiamo questa "formula" al contrario è facile dedurre la risposta alla domanda che ponevo sopra: tasse astronomiche (50% Pil), sistema economico rigidissimo, e continua esposizione alla concorrenza dei paesi emergenti.
Se a questa velenosa ricetta aggiungiamo anche l'ingombrante "incudine" dell'euro ecco che si delinea perfettamente il quadro della nostra drammatica situazione.
La risposta è semplice; per lo stesso motivo per cui l'Italia durante gli anni 60 era in pieno Boom!
Il boom degli anni 60 del nostro paese è avvenuto (sostanzialmente) grazie a tre fattori influenti:
1. Una nuova economia stava nascendo (passando dall'agricoltura all'industria)
2. Il livello di tassazione era basso (30% del Pil)
3. C'era tanta voglia (e soprattutto libertà) di intraprendere
Se leggiamo questa "formula" al contrario è facile dedurre la risposta alla domanda che ponevo sopra: tasse astronomiche (50% Pil), sistema economico rigidissimo, e continua esposizione alla concorrenza dei paesi emergenti.
Se a questa velenosa ricetta aggiungiamo anche l'ingombrante "incudine" dell'euro ecco che si delinea perfettamente il quadro della nostra drammatica situazione.
Nei rampanti anni 60 gli italiani avevano voglia di
arricchirsi, di ottimizzare il livello della vita...di intraprendere (avete mai visto "Il
sorpasso" di Dino Risi?)
E ti credo! Dopo 20 anni di fascismo e una guerra persa, che
costò all'Italia quasi l'intera distruzione, gli italiani avevano l'animo
infiammato: volevano rinascere...e farlo velocemente anche!
Al nord, ogni giorno, nascevano imprese (alla velocità in
cui oggi chiudono!) e, dal sud, partivano treni con frotte di lavoratori che
portavano manodopera.
E (molto importante) al governo c'era una classe
"intelligente"(De Gasperi e altri...), nel senso che sapeva che non
bisognava assolutamente interferire con quella continua e forsennata crescita
economica, e con la corsa verso la modernità intrinseca nell'Italia di quegli
anni.
(vuoi forse anche per l'influenza stelleestrisce?)
(vuoi forse anche per l'influenza stelleestrisce?)
La regola era una ed inflessibile; l'evasione fiscale!
Gli utili delle aziende venivano abilmente reinvestiti nelle
aziende stesse (e non dissipati in deprecabili tasse) che si espandevano a
dismisura, e necessitavano di sempre più operai.
In pratica, possiamo dire che l'Italia degli anni 60 era
paragonabile (in rapporto) alla Cina attuale:
la gente abbndona le campagne per trasferirsi nei grossi
centri (così come gli italiani si trasferivano dai piccoli paesi a Milano, Torino e a Genova...il noto triangolo industriale) e i tassi di crescita sono prossimi al 6%.
Ah, dimenticavo...bisogna, a questo punto, citare i grandissimi imprenditori di quell'era ; il
grande Pirelli, Sir Olivetti, Mr. Mattei...e tanta altra gente
molto determinata e rompicoglioni!
Coraggiosi, si proiettavano senza paura verso i mercati
mondiali per conquistarli, sfidando anche gli americani se era necessario, ed
imponendo al mondo la potenza e la determinazione degli Italici nascenti (a
confronto, i giovani imprenditorini di adesso, con il SUV, pantalone
bianco e megafonino in tasca, sono dei ciucciamentine).
E' vero: era lo stampo fascista, ma quella
"scuola" produceva indubbiamente uomini con i controcazzi!
Tutto cambiò quando si impose la "democrazia", e
l'unico scopo dei suoi leader (De Mita, Craxi...e compagnia briscola) era farsi
rieleggere.
E come si fa a farsi rieleggere?
Bisogna esaudire i desideri degli elettori!
E cosa serve per esaudire i desideri degli elettori?
Denaro!
E come si ottiene il denaro?
Con le tasse (sempre maggiori)!
In questo modo il debito pubblico aumentava sempre di più, fino al
punto in cui l'economia rimase soffocata!
Al sud vennero iniettati continuamente
"ammortizzatori sociali" (improduttivi impieghi statali, laute
pensioni, finanziamenti a fondo perduto etc...) Da Napoli in giù, un'intera
zona di "assistenza" viveva coi sussidi, estorti (naturalmente) dalle
tasse pagate al nord.
E poi l'euro...la gran cazzata! L'onda d'urto che ha messo
in ginocchio l'industria che, per forza di cose, ha dovuto "emigrare" nei paesi
dell'Est.
Da quando siamo entrati nell'euro, l'Italia ha perso il 30% del suo apparato impresario, di conseguenza lo stato doveva "prelevare" di più in tasse da una "sorgente" sempre meno spessa e il risultato (inevitabile) è stato di dover aumentare la pressione fiscale a livelli stratosferici!
Da quando siamo entrati nell'euro, l'Italia ha perso il 30% del suo apparato impresario, di conseguenza lo stato doveva "prelevare" di più in tasse da una "sorgente" sempre meno spessa e il risultato (inevitabile) è stato di dover aumentare la pressione fiscale a livelli stratosferici!
Nel 1992 l'italia ha subìto la prima crisi-Euro (che
all'epoca si chiamava ECU) dalla quale la Lira ne è uscita drammaticamente
svalutata.
Nel 2000 le spese
dello stato erano pari al 46,2% del Pil (erano calate)
Con Berlusconi sono arrivate a 51,9%, e poi Monti le ha
portate al 56,2%.
Le leggi nel 2007 era qualcosa intorno a 150000!
L'economia italiana è stata, quindi, soffocata da tasse
sempre più salate, e da una burocrazia dittatoriale che si affidava ad un
numero di leggi da record!
Sapete perchè Silvio Berlusconi ha stravinto alle elezioni
del 94? perchè aveva promesso di ridurre le tasse e la burocrazia: esattamente quello di cui aveva bisogno il paese. Una volta
su, però, fece esattamente quello che fecero gli altri prima di lui.
E, come se non bastasse, oggi (20 anni dopo) si ripresenta
con le medesime promesse ed il dramma è che c'è ancora qualche subnormale che
gli crede!
Come facciamo a tornare come eravamo allora?
Bisogna tornare allo "spirito anni 60", prendendo (paradossalmente)
"ispirazione" dai BRIC; tasse bassissime, poca burocrazia e tanta sana evasione, ed i proventi dell'evasione devono essere reinvestiti nelle aziende
stesse.
Ti chiedi:
Come si fa a ridurre le tasse se ci sono tante spese?
E come si fa a ridurre la burocrazia se deteniamo il numero
record di leggi?
Risposta:
Si manda a casa (a calci nel culo) gli attuali
"padroni" (Fini, Berlusconi, Casini, Bersani etc...) che hanno
aumentato tasse e burocrazia (che significa posti di lavoro per amichetti e conoscenti)
per loro necessità e basta!
AltreMaterie
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sabato 9 febbraio 2013
PROIBIZIONISMO
Tutto intorno a noi, in questo nostro luccicante mondo
capitalista, respira di proibizione; e tutto ciò che ci è consentito fare, alla
fine è finalizzato alla maggiore efficienza ed al profitto (non tuo,
ovviamente, ma dei tuoi padroni).
Ormai non si può più bere, fumare, mangiare, scopare,
drogarsi, etc...
Praticamente tutto quello che dava piacere e divertimento è
ufficialmente proibito...oppure fa male.
La vita è diventata una squallida sequela di ansia e noia.
E di proibizioni.
E lo sai perchè?
Perchè devi lavorare e produrre vecchio, e tutto ciò che si
mette di traverso (rispetto a questo obbiettivo primario), è male!
Se ti ubriachi o ti fumi un cannone non rendi più quanto
dovresti rendere sul lavoro...
Se ti ammali, invece di essere una macchinetta chhe lavora,
produce e consuma, diventi un peso per la "società".
E allora basta alcool, basta fumo, basta tutto ciò che può
impedirti di concentrarti sull' unico, vero, grande scopo della vita: lavorare
e consumare!
Quando ero piccolo, mio nonno paterno mi raccontava che
quando era un po' più giovane (anni 50/60) nel mio paesino, c'erano ancora le
osterie (posti magnifici e molto familiari) che accoglievano i suoi compaesani
alla fine di una giornata di lavoro.
Erano l'equivalente italiano dei Pubs anglosassoni.
Mio nonno (come quasi tutti i suoi coetanei) ne era un assiduo
frequentatore e un suo cugino ne gestiva addirittura una!
Insieme ai suoi amici si faceva delle robuste bevute di vino
e all'ora giusta tornava a casa per la cena.
Le osterie erano i posti dove i paesani si frequentavano,
parlavano, si confidavano, facevano affari e "cementavano" le loro
amicizie.
E non c'era delinquenza; non si facevano sopraffare da essa,
perchè i malviventi vincono contro i singoli, ma perdono contro le comunità unite.
E difatti mi diceva che non aveva mai sentito parlare di
delinquenza, fino a quando quello spirito di "amicizia fraterna" ha
pervaso i rapporti fra gli abitanti di Fornaci.
E poi...è arrivata la TV e la gente ha iniziato a
rinchiudersi in casa (e in sè stessa) e a non frequentare più quei posti
fantastici. I rapporti, progressivamente; hanno cominciato a raffreddarsi e le
amicizie si "sfaldavano", così nel giro di poco tempo ognuno si è
ritrovato solo con sè stesso, nell'indifferenza di tutti gli altri, e la
delinquenza ha cominciato ad infiltrarsi, prima, nelle case (con piccoli furti)
e poi nelle coscienze!
I "modelli di felicità" che ti presentava la
televisione ( ricchezza, fighe, vacanze, etc...) non erano più alla portata di
quei suoi ( e miei) compaesani e, quindi, per ottenerli, bisognava rubare...e
in grande.
Questo è il progresso che ci ha portato la TV e, più tardi,
internet e facebook ; l'isolamento dagli altri ed il miraggio di una vita
luccicante e mondana che, come conseguenza, non ha fatto altro che incentivare
il proliferare del crimine e della schiavitù.
E così, le osterie hanno chiuso e la gente non si incontra
quasi più per parlare e confrontarsi.
E il mondo è diventato certamente peggiore!
E non solo! Se la pula ti becca alticcio, adesso, ti
spezza la patente in faccia e ti obbliga a frequentare centri tossicologici
(come è successo al sottoscritto) come se fossi un perfetto alcolizzato.
Così tu non vai più neanche al ristorante e, se proprio
vuoi, t'imbriaghi in casa.
Da solo.
Hai capito?
Qualsiasi potere vuole che tu sia solo, è per questo che ti
impone i divieti, perchè insieme agli altri potresti essere pericoloso.
Divieti che, alla fine della fiera, valgono solo per te (e
quelli come te).
Am_
martedì 29 gennaio 2013
LA TUA UNICA LIBERA SCELTA E' NON VOTARE
Hai capito perchè non vado a votare?
Ci andrò quando si presenteranno candidati veri, con i
coglioni, non dei farabutti che sono solo capaci di andare in tv e far
finta di litigare, che promettono lavoro, benessere, ricchezza e una vita piu
agevole per tutti...in realtà vogliono solo i miei soldi.
Ed io, fino a quando la scelta sarà tra un pacco ed un
bidone, a votare non ci vado di certo.
Ho deciso di non farmi più prendere per il culo, rendendomi
complice di quella sottile truffa.
Ma allora, mi dirai, come si fa a cambiare le cose?
Pensando!
Pensando in proprio.
E sollecitando anche gli altri a pensare in proprio (magari
scrivendo su un blog).
Se tu pensi con la tua testa, ed anche gli altri pensano con
la loro testa, i farabutti tornano ad essere farabutti e le persone per bene
diventano i capi delle nostre comunità.
Ed io, voglio solo questo per me, per te e per tutti gli
altri; vivere in un mondo di persone per bene e governato da persone sagge ed
illuminate.
Non sei d'accordo?
Lo so che stai pensando "sarebbe bello, ma non è
realizzabile perchè il mondo è quello che è".
No invece! Ti sbagli! È realizzabilissimo, basta che tu la
smetta di pensare che bisogna essere ladri per essere ricchi o che bisogna
essere figli di puttana per essere potenti.
Non capisci?
È la tua rassegnazione che consegna il potere agli attuali
padroni.
È la tua accettazione alle loro regole che li rende
imbattibili...non rassegnarti e non accettare piu le loro regole e quelli la
non avranno piu potere su di te!
E, per cominciare, se pensi che i prossimi candidati siano
disonesti, oppure pensi che non siano le persone adatte al governo del tuo
paese, non andare a votare.
Per lo meno, nessuno potrà dirti che porti anche tu la
responsabilità del degrado di questo paese.
Perchè, che tu lo voglia o no, quando vai a votare accetti
di scegliere e quando anche avessi scelto il male minore, avresti mandato
(consapevolmente) al governo degli incapaci e dei disonesti.
Io credo che nessuna delle "facce" che ultimamente vediamo per
le tv nazionali siano rassicuranti!
Sia la destra che la sinistra, durante i periodi di
rispettive cariche al governo, non hanno combinato una minchia imbottita!
E Monti; questo pseudo governo simul-tecnico (che,
tra l'altro, nessuno di noi ha voluto ma ce lo siamo trovato tra i coglioni
comunque), ha fatto ancora peggio!
Non ci credi?
Vuoi un esempio?
Prendiamo in considerazione la pressione fiscale dei governi
di destra e di sinistra.
Consideriamo il periodo 1999/2004...tanto per farti vedere la
"differenza"...
Guarda la tabella sotto...
1999
|
2000
|
2001
|
2002
|
2003
|
2004
|
42,9%
|
42,3%
|
42,2%
|
41,9%
|
42,8%
|
41,8%
|
Le elezioni di erano svolte nel 2001...quanto era la
pressione fiscale nel 2001 (governo centro-sinistra)?
42,2.%
E quanto è stata la pressione fiscale nei successivi tre
anni (quello di centro-destra che doveva ridurre le tasse)?
(41,9% + 42,8% + 41,8%) / 3 = 42,2%
Esattamente uguale.
Hai capito come ti prendono per il culo...
Vuoi vedere cos'ha fatto Monti invece?
Guarda il grafico sotto...è la "classifica" del
reddito procapite annuale di un impiegato medio nei paesi dell'Europa...
Hai visto dove siamo? Praticamente, colui che volevano farci passare per l'uomo della provvidenza, ci ha condotti ad essere (a parte il Portogallo) il primo paese dell'est! (e loro provengono da 50 anni
di comunismo)...
E non finisce quì; gli stipendi scendono ma le spese dello
stato continuano ad aumentare,
poichè la presidenza della repubblica, che nel 2005 ha speso
235 Milioni di Euro, l'anno scorso (2012) è arrivata a sperperarne ben 477
Milioni!
Il concetto è così chiaro che non ha bisogno di altri
approfondimenti!
Questi sono i numeri (i fatti), che dimostrano incontrovertibilmente l'inefficacia (incapacità?!) dei signori che stanno la sopra... per chi ancora vuole credere ai
numeri e non a tutte le ciarle che ti propina Fede o la Rai in pieno stile pomeriggio 5.
Ma se tu hai deciso di
ascoltare la tv (e non di decidere col tuo cervello) dopo non ti lamentare che
non sei contento della situazione del tuo paese; prenditela solo con te stesso,
perchè sei così coglione da regalare i tuoi soldi (con il tuo voto) a qualcuno
meno coglione di te.
Am
martedì 22 gennaio 2013
ABBIAMO IL GOVERNO CHE CI MERITIAMO?
In una
recente discussione sostenevo che le "medie", per definizione, sono
"mediocri" ("medius" dal latino) e, quindi, rappresentano
(se parliamo di una popolazione) vizi e virtù "medi" della stessa.
Sostenevo
anche che (se parliamo di elezioni) ogni elettore vota i candidati che più lo
rappresentano (quindi con i vizi e virtù simili ai suoi) e, quindi, il sistema
democratico a suffraggio universale elegge, necessariamente, i candidati che
più rappresentano (sempre in termini di vizi e virtù) la "media"
della popolazione votante.
Tutto
chiaro no?
Fin qui
non ho espresso alcuna opinione, ma una semplicissima relazione matematica.
Mi sembra
scontato che una popolazione (ad esempio) "prevalentemente" omosessuale,
voterà degli omosesuali, oppure che una maggioranza di elettori islamici,
voterà dei candidati musulmani.
Ancora una
volta...el'n fa 'na piga!
Da ciò ne
facevo derivare (l'ovvia) conclusione che: le classi politiche italiane,
rappresentano perfettamente vizi e virtù medi della popolazione di questo
paese. Che, in sintesi, significa che abbiamo i politici che (mediamente)
ci meritiamo.
Da quanto
sopra, ne facevo discendere un'altra ovvia conclusione: se vogliamo
"migliorare" gli eletti (e, quindi, i governanti) dobbiamo
necessariamente "migliorare" il livello degli elettori e, quindi,
alzare la "media" degli stessi.
Facciamo
un esempio:
se il
quoziente intellettivo medio degli italiani (col diritto al voto, si capisce)
fosse 115 (da cui probabilmente ne deriverà che anche il QI medio degli eletti
sarà di 115), e volessimo alzare il livello di intelligenza media degli eletti,
dovremmo impedire di votare a tutti coloro il cui QI sia inferiore a 115. In
questa maniera, il QI medio degli elettori si innalzerebbe a circa 125 e, per
logica conseguenza, avremmo governanti molto più intelligenti.
Che poi
possiamo applicare lo stesso ragionamento, così come sopra all'intelligenza, ad
altre caratteristiche: onestà, competenza politica, intuito.... eccetera.
In pratica sostenevo di dover limitare il voto alla parte migliore della popolazione, in modo da avere (come
conseguenza) degli eletti migliori. In sostanza: "un'operazione di
selezione degli elettori"che, per naturale conseguenza, dovrebbe condurre
ad un "innalzamento del livello degli eletti".
In questi tempi di antieroismo e pincopallinismo, quando esci con una sparata come questa c'è sempre qualche depresso cronico
che si alza ed inveisce per farti notare quanto sei arrogante, e..."chi
sei tu per stabilire chi vota e chi no?" O "sbassa la cresta" ecc ecc...
Inomma...chi stabilisce il merito?
Fioi, io non lo so, esprimo solo dei pareri ma, una
selezione degli elettori potrebbe avvenire secondo parametri molto semplici.
Ad esempio:
· Licenza di scuola media superiore come titolo di
studio minimo;
· Età minima 25 anni;
· Età massima 70 anni;
· Nessuna condanna penale.
Solo applicando questa semplicissima griglia,
innalzeremmo decisamente il livello medio degli elettori (e, quindi, degli
eletti) secondo me.
Potremmo, volendo, rendere ancora più severa la
selezione, imponendo un Quoziente di intelligenza "minimo" di 115, ma
capisco che questo "sbarramento" sarebbe di più difficile (ma non
impossibile) attuazione.
Sinceramente non ci vedo nulla di complicato (ne
tanto meno di arrogante) nel metodo di selezione degli elettori : sarebbero
regole chiare e valide per tutti.
Siamo sicuri che così facendo otterremmo un
"innalzamento" del livello medio degli elettori?
A me sembra indubbiamente di si, ma comunque sono
pronto ad accettare "dimostrazioni" diverse.
Ma forse per certi peracottari depressi cronici è
più importante che gli altri abbassino la
cresta invece che
chiedersi veramente se c'è (e quale può essere) una maniera per eleggere
qualcuno "meglio" di quelli che fino ad ora, in maniera
incontrovertibile, hanno ridotto questo paese alla quasi totale bancarotta.
AltreMaterie
venerdì 18 gennaio 2013
IL PROVINCIALISMO E' PEGGIO DELL' IGNORANZA
Fa pena questa italietta dei piccoli
paesini, fanno tenerezza quei trifolchi saccenti che oltre a stare seduti in
osteria a giocare a briscola o (i più "evoluti") ai video-poker non
hanno nessun'altra aspirazione concreta. Fanno ribrezzo gli atteggiamenti di
certuni caprài, dissociatori e calunniosi verso "il forestiero", che
solo nelle piccole frazioni trovano la sua più malefica espressione.
Così recita:
Provo pietosa commiserazione per i bovari
col megafonino con 1000
applicazioni (delle quali non hanno la minima cognizione tecnica)...per
i neo-coatti che smarmittano nelle piazzette, con l'alettone sulla opel
astra low rider, e il navigatore touch screen con la mappa della via Lattea,
anche se non usciranno mai dal borgo in cui abitano...per gli anziani quali una
vita di fatiche ha portato solo un orrida senilità, che cercano di
metabolizzare attraverso quelli più giovani,
dispensando loro “perle di saggezza” ma, soprattutto, disprezzando tutto ciò che tenti quel poco di
innovazione.
Il provincialismo è peggio dell'ignoranza.
É la decadenza morale in termini,
l'antiprogressismo per definizione, è quel tumore spirituale che nasce dalla
paura, dalla solitudine e dalla (falsa) consapevoleza di vivere isolati dagli
altri, e come reazione produce la.....tendenza ad isolare gli altri.
Ezra Pound, uno spacchiùso pensatore/saggista quasi contemporaneo (ma che finì per essere rinchiuso in un manicomio) diceva:
“Il provincialismo è ignoranza più una
volontà di uniformità”
Capito? È qualcosa di piu dell'ignoranza
perchè incute un senso di attaccamento al luogo d'origine e ne infonde un istinto di appartenenza. Creando così coalizioni fra gli abitanti ma denigrando il
resto del mondo.
E, nelle forme più “gravi”, costringe l'uomo a non emergere
dal torpore delle sue idee, e tenerlo li dov'è. Lo scopo della vita, che voi lo
vogliate o no, è l'evoluzione della vita stessa.
Noi tutti, in fondo, desideriamo
più conoscenza, più denaro, più salute...tutti aspirano ad una posizione migliore di quella attuale. L'uomo non può avanzare sennò; sarebbe contro natura desiderare il contrario.
Dante
Alighieri, nella Divina Commedia, dipinge Lucifero come un'anima imprigionata in
un blocco di ghiaccio dal quale, nell'affanno, non riesce mai a liberarsi e
tornare la bella creatura che era un tempo. Diventa un'anima dannata dal
momento in cui rimane imprigionato in quel blocco di ghiaccio e non riesce ad
emergere... dal momento in cui si cristallizza nell'immobilità.
Il simbolismo è
evidente: è come dire che il male peggiore per un uomo è restare fermo nelle sue
credenze, senza la possibilità di poter liberarsene, ed assurgere a qualcosa "di più"!
Così recita:
Mi trovavo già, e lo ricordo con orrore per metterlo in versi,
là
dove tutte le anime dannate erano coperte di ghiaccio,
e potevano essere intraviste così come una pagliuzza imprigionata nel vetro.
Am
e potevano essere intraviste così come una pagliuzza imprigionata nel vetro.
Am
mercoledì 16 gennaio 2013
LA BUFALA DEL GRANDE AMORE
Si calcola che nella vita media di una persona media, si
incontrino almeno tre "grandi amori": tre persone che sembrano essere
l'anima gemella, e di cui ci si innamora follemente.
Ogni anno, dunque, in Italia "scoppiano" 1.125.000 grandi amori (che, evidentemente, coinvolgono 2.250.000 persone). Di questi, 256.500 si trasformano in matrimoni e 34.500 diventano convivenze.
In pratica: solo un "grande amore" su quattro si trasforma in "unione"; gli altri tre svaniscono per strada.
E cosa capita a quelle unioni?
Il 50% circa, diventeranno separazioni legali, un altro 10% saranno separazioni di fatto (non sancite da un tribunale, anche se i due coniugi conducono vite separate), un ulteriore 25% saranno "matrimoni di sopportazione" (i due coniugi continuano a stare insieme solo perché hanno paura di affrontare la vita da soli) e, infine, uno striminzito 15% (43.650) saranno unioni felici, che condurranno i due fortunati "piccioncini" a passare una vita soddisfacente insieme.
In pratica solo 43.650 di quei 1.125.000 "grandi amori" originari, saranno effettivamente coronati da successo, mentre in tutti gli altri casi, gli "innamorati" avranno scambiato lucciole per lanterne; solo il 3.9% dei "grandi amori" si riveleranno tali, il restante 96.1% saranno "bufale".
Serviva questa premessa numerica per inquadrare "realisticamente" il problema ed affrontare, quindi, l'argomento dell'Amore (quello che si vuole con la A maiuscola) in termini concreti.
Voglio dire che, quando un uomo (o una donna) con la faccia rossa di eccitazione e la bocca arsa dalla passione dice "sono innamorato/a ": nel 96.1% dei casi sta dicendo una puttanata.
Quando un uomo (o una donna), con fare ispirato ed occhi lucidi di commozione dice al partner "non ti lascerò mai": nel 96.1% dei casi sta mentendo spudoratamente (anche se in buona fede).
In pratica: tutto questo gran scambiarsi di promesse, giuramenti e sospiri d'amore, è un vorticoso giro di panzane che si smonterà da solo alla prima occasione (nel 96,1% dei casi).
Ma allora perché gli uomini e le donne sembrano tanto "ispirati" quando parlano d'amore; perché si prendono tanto sul serio quando i fatti sono li a dimostrare che non c'è, invece, alcunché di serio?
La miglior risposta, secondo me, la da Salvatore Quasimodo:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera".
(si, era l'unica poesia che vi ricordavate a memoria alle elementari)
L'umanità ha paura di affrontare da sola una vita che potrebbe durare troppo poco e, quindi, spera sempre di trovare il partner a cui "appoggiarsi" nelle difficoltà, e da cui farsi "difendere" nelle situazione pericolose. La famiglia, difatti, è il tentativo di creare "forza" (attraverso il numero) con cui far fronte agli "assalti" del mondo esterno, visto come un continuo pericolo perché creduto costantemente ostile.
E' tanta la paura di "rimanere soli", che si scambia ogni faccia rassicurante, per quella "giusta" (per quella dell'anima gemella); ma abbiamo visto, che nel 96.1% dei casi, non è così.
Così si chiama "Amore" tutto ciò che sembra essere la soluzione del problema (solitudine) e si attribuiscono significati "trascendentali" a cose straordinariamente terra-terra, tipo una scopata.
Il partner viene "idealizzato", visto con gli occhi della propria immaginazione, costruito su misura per soddisfare il bisogno di avere qualcuno a cui "appoggiarsi"; ma è evidente che, prima o poi, l'illusione svanirà ed il partner apparirà per quello che è ed è sempre stato: un normalissimo essere umano, con tanti vizi e poche virtù.
E così, spogliato di ogni attributo e nudo nella sua mediocrità, lui o lei appariranno insopportabili, e quel grande amore si dissolverà nel nulla, oppure, nei peggiori dei casi, diventerà l'ennesimo disgustoso caso di lite matrimoniale di fronte ad un giudice.
Ma il problema, com'è evidente, non è del partner (che è sempre stato così com'è), ma di chi lo vuole vedere diverso, di chi lo idealizza, vestendolo di virtù che non ha mai avuto. Sarà giocoforza "svegliarsi" e restarne delusi perché, nella stragrande maggioranza dei casi (il 96.1% appunto) non può che essere così.
L'Amore non ha niente a che vedere con queste mediocri fantasie, non ha niente a che vedere con la soluzione dei problemi esistenziali, e tanto meno c'entra con la convivenza di due persone. L'Amore non ha "condizioni", non si fa ingabbiare in alcun contratto e non è mai uno scambio tra dare ed avere.
L'Amore è "incondizionato", si manifesta in "qualsiasi circostanza" e fa perdonare tutto (perché nulla lo offende). L'amore non ha limiti, per questo non finisce mai; anche oltre la vita.
Chi lo scopre, non lo abbandona più, perché la sua vita, non sarà mai più la stessa; ma sono in pochi a trovarlo, forse uno su un milione e, non lo vanno certo a raccontare in giro, tanto meno in quei cazzo di talk-show televisivi alla De Filippi: se lo tengono dentro ed irradiano tutto ciò che li circonda di pace e serenità senza fine.
AltreMaterie
Ogni anno, dunque, in Italia "scoppiano" 1.125.000 grandi amori (che, evidentemente, coinvolgono 2.250.000 persone). Di questi, 256.500 si trasformano in matrimoni e 34.500 diventano convivenze.
In pratica: solo un "grande amore" su quattro si trasforma in "unione"; gli altri tre svaniscono per strada.
E cosa capita a quelle unioni?
Il 50% circa, diventeranno separazioni legali, un altro 10% saranno separazioni di fatto (non sancite da un tribunale, anche se i due coniugi conducono vite separate), un ulteriore 25% saranno "matrimoni di sopportazione" (i due coniugi continuano a stare insieme solo perché hanno paura di affrontare la vita da soli) e, infine, uno striminzito 15% (43.650) saranno unioni felici, che condurranno i due fortunati "piccioncini" a passare una vita soddisfacente insieme.
In pratica solo 43.650 di quei 1.125.000 "grandi amori" originari, saranno effettivamente coronati da successo, mentre in tutti gli altri casi, gli "innamorati" avranno scambiato lucciole per lanterne; solo il 3.9% dei "grandi amori" si riveleranno tali, il restante 96.1% saranno "bufale".
Serviva questa premessa numerica per inquadrare "realisticamente" il problema ed affrontare, quindi, l'argomento dell'Amore (quello che si vuole con la A maiuscola) in termini concreti.
Voglio dire che, quando un uomo (o una donna) con la faccia rossa di eccitazione e la bocca arsa dalla passione dice "sono innamorato/a ": nel 96.1% dei casi sta dicendo una puttanata.
Quando un uomo (o una donna), con fare ispirato ed occhi lucidi di commozione dice al partner "non ti lascerò mai": nel 96.1% dei casi sta mentendo spudoratamente (anche se in buona fede).
In pratica: tutto questo gran scambiarsi di promesse, giuramenti e sospiri d'amore, è un vorticoso giro di panzane che si smonterà da solo alla prima occasione (nel 96,1% dei casi).
Ma allora perché gli uomini e le donne sembrano tanto "ispirati" quando parlano d'amore; perché si prendono tanto sul serio quando i fatti sono li a dimostrare che non c'è, invece, alcunché di serio?
La miglior risposta, secondo me, la da Salvatore Quasimodo:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera".
(si, era l'unica poesia che vi ricordavate a memoria alle elementari)
L'umanità ha paura di affrontare da sola una vita che potrebbe durare troppo poco e, quindi, spera sempre di trovare il partner a cui "appoggiarsi" nelle difficoltà, e da cui farsi "difendere" nelle situazione pericolose. La famiglia, difatti, è il tentativo di creare "forza" (attraverso il numero) con cui far fronte agli "assalti" del mondo esterno, visto come un continuo pericolo perché creduto costantemente ostile.
E' tanta la paura di "rimanere soli", che si scambia ogni faccia rassicurante, per quella "giusta" (per quella dell'anima gemella); ma abbiamo visto, che nel 96.1% dei casi, non è così.
Così si chiama "Amore" tutto ciò che sembra essere la soluzione del problema (solitudine) e si attribuiscono significati "trascendentali" a cose straordinariamente terra-terra, tipo una scopata.
Il partner viene "idealizzato", visto con gli occhi della propria immaginazione, costruito su misura per soddisfare il bisogno di avere qualcuno a cui "appoggiarsi"; ma è evidente che, prima o poi, l'illusione svanirà ed il partner apparirà per quello che è ed è sempre stato: un normalissimo essere umano, con tanti vizi e poche virtù.
E così, spogliato di ogni attributo e nudo nella sua mediocrità, lui o lei appariranno insopportabili, e quel grande amore si dissolverà nel nulla, oppure, nei peggiori dei casi, diventerà l'ennesimo disgustoso caso di lite matrimoniale di fronte ad un giudice.
Ma il problema, com'è evidente, non è del partner (che è sempre stato così com'è), ma di chi lo vuole vedere diverso, di chi lo idealizza, vestendolo di virtù che non ha mai avuto. Sarà giocoforza "svegliarsi" e restarne delusi perché, nella stragrande maggioranza dei casi (il 96.1% appunto) non può che essere così.
L'Amore non ha niente a che vedere con queste mediocri fantasie, non ha niente a che vedere con la soluzione dei problemi esistenziali, e tanto meno c'entra con la convivenza di due persone. L'Amore non ha "condizioni", non si fa ingabbiare in alcun contratto e non è mai uno scambio tra dare ed avere.
L'Amore è "incondizionato", si manifesta in "qualsiasi circostanza" e fa perdonare tutto (perché nulla lo offende). L'amore non ha limiti, per questo non finisce mai; anche oltre la vita.
Chi lo scopre, non lo abbandona più, perché la sua vita, non sarà mai più la stessa; ma sono in pochi a trovarlo, forse uno su un milione e, non lo vanno certo a raccontare in giro, tanto meno in quei cazzo di talk-show televisivi alla De Filippi: se lo tengono dentro ed irradiano tutto ciò che li circonda di pace e serenità senza fine.
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