martedì 29 gennaio 2013

LA TUA UNICA LIBERA SCELTA E' NON VOTARE


Hai capito perchè non vado a votare?
Ci andrò quando si presenteranno candidati veri, con i coglioni, non dei farabutti che sono solo capaci di andare in tv e far finta di litigare, che promettono lavoro, benessere, ricchezza e una vita piu agevole per tutti...in realtà vogliono solo i miei soldi.
Ed io, fino a quando la scelta sarà tra un pacco ed un bidone, a votare non ci vado di certo.
Ho deciso di non farmi più prendere per il culo, rendendomi complice di quella sottile truffa.

Ma allora, mi dirai, come si fa a cambiare le cose?

Pensando!
Pensando in proprio.

E sollecitando anche gli altri a pensare in proprio (magari scrivendo su un blog).

Se tu pensi con la tua testa, ed anche gli altri pensano con la loro testa, i farabutti tornano ad essere farabutti e le persone per bene diventano i capi delle nostre comunità.
Ed io, voglio solo questo per me, per te e per tutti gli altri; vivere in un mondo di persone per bene e governato da persone sagge ed illuminate.

Non sei d'accordo?

Lo so che stai pensando "sarebbe bello, ma non è realizzabile perchè il mondo è quello che è".
No invece! Ti sbagli! È realizzabilissimo, basta che tu la smetta di pensare che bisogna essere ladri per essere ricchi o che bisogna essere figli di puttana per essere potenti.

Non capisci?
È la tua rassegnazione che consegna il potere agli attuali padroni.
È la tua accettazione alle loro regole che li rende imbattibili...non rassegnarti e non accettare piu le loro regole e quelli la non avranno piu potere su di te!

E, per cominciare, se pensi che i prossimi candidati siano disonesti, oppure pensi che non siano le persone adatte al governo del tuo paese, non andare a votare.

Per lo meno, nessuno potrà dirti che porti anche tu la responsabilità del degrado di questo paese.
Perchè, che tu lo voglia o no, quando vai a votare accetti di scegliere e quando anche avessi scelto il male minore, avresti mandato (consapevolmente) al governo degli incapaci e dei disonesti.

Io credo che nessuna delle "facce" che ultimamente vediamo per le tv nazionali  siano rassicuranti!

Sia la destra che la sinistra, durante i periodi di rispettive cariche al governo, non hanno combinato una minchia imbottita!
E Monti; questo pseudo governo simul-tecnico (che, tra l'altro, nessuno di noi ha voluto ma ce lo siamo trovato tra i coglioni comunque), ha fatto ancora peggio!

Non ci credi?
Vuoi un esempio?

Prendiamo in considerazione la pressione fiscale dei governi di destra e di sinistra.
Consideriamo il periodo 1999/2004...tanto per farti vedere la "differenza"...

Guarda la tabella sotto...

1999
2000
2001
2002
2003
2004
42,9%
42,3%
42,2%
41,9%
42,8%
41,8%

Le elezioni di erano svolte nel 2001...quanto era la pressione fiscale nel 2001 (governo centro-sinistra)?

42,2.%

E quanto è stata la pressione fiscale nei successivi tre anni (quello di centro-destra che doveva ridurre le tasse)?

(41,9% + 42,8% + 41,8%) / 3 = 42,2%

Esattamente uguale.

Hai capito come ti prendono per il culo...

Vuoi vedere cos'ha fatto Monti invece?
Guarda il grafico sotto...è la "classifica" del reddito procapite annuale di un impiegato medio nei paesi dell'Europa...


Hai visto dove siamo? Praticamente, colui che volevano farci passare per l'uomo della provvidenza, ci ha condotti ad essere (a parte il Portogallo) il primo paese dell'est! (e loro provengono da 50 anni di comunismo)...

E non finisce quì; gli stipendi scendono ma le spese dello stato continuano ad aumentare,
poichè la presidenza della repubblica, che nel 2005 ha speso 235 Milioni di Euro, l'anno scorso (2012) è arrivata a sperperarne ben 477 Milioni!

Il concetto è così chiaro che non ha bisogno di altri approfondimenti!
Questi sono i numeri (i fatti), che dimostrano incontrovertibilmente l'inefficacia (incapacità?!) dei signori che stanno la sopra... per chi ancora vuole credere ai numeri e non a tutte le ciarle che ti propina Fede o la Rai in pieno stile pomeriggio 5.
Ma se tu hai deciso di ascoltare la tv (e non di decidere col tuo cervello) dopo non ti lamentare che non sei contento della situazione del tuo paese; prenditela solo con te stesso, perchè sei così coglione da regalare i tuoi soldi (con il tuo voto) a qualcuno meno coglione di te.

Am

martedì 22 gennaio 2013

ABBIAMO IL GOVERNO CHE CI MERITIAMO?



In una recente discussione sostenevo che le "medie", per definizione, sono "mediocri" ("medius" dal latino) e, quindi, rappresentano (se parliamo di una popolazione) vizi e virtù "medi" della stessa.
Sostenevo anche che (se parliamo di elezioni) ogni elettore vota i candidati che più lo rappresentano (quindi con i vizi e virtù simili ai suoi) e, quindi, il sistema democratico a suffraggio universale elegge, necessariamente, i candidati che più rappresentano (sempre in termini di vizi e virtù) la "media" della popolazione votante.

Tutto chiaro no?
Fin qui non ho espresso alcuna opinione, ma una semplicissima relazione matematica.

Mi sembra scontato che una popolazione (ad esempio) "prevalentemente" omosessuale, voterà degli omosesuali, oppure che una maggioranza di elettori islamici, voterà dei candidati musulmani.

Ancora una volta...el'n fa 'na piga!

Da ciò ne facevo derivare (l'ovvia) conclusione che: le classi politiche italiane, rappresentano perfettamente vizi e virtù medi della popolazione di questo paese. Che, in sintesi, significa che  abbiamo i politici che (mediamente) ci meritiamo.
Da quanto sopra, ne facevo discendere un'altra ovvia conclusione:  se vogliamo "migliorare" gli eletti (e, quindi, i governanti) dobbiamo necessariamente "migliorare" il livello degli elettori e, quindi, alzare la "media" degli stessi.

Facciamo un esempio:
se il quoziente intellettivo medio degli italiani (col diritto al voto, si capisce) fosse 115 (da cui probabilmente ne deriverà che anche il QI medio degli eletti sarà di 115), e volessimo alzare il livello di intelligenza media degli eletti, dovremmo impedire di votare a tutti coloro il cui QI sia inferiore a 115. In questa maniera, il QI medio degli elettori si innalzerebbe a circa 125 e, per logica conseguenza, avremmo governanti molto più intelligenti.

Che poi possiamo applicare lo stesso ragionamento, così come sopra all'intelligenza, ad altre caratteristiche: onestà, competenza politica, intuito.... eccetera.

In pratica sostenevo di dover limitare il voto alla parte migliore della popolazione, in modo da avere (come conseguenza) degli eletti migliori. In sostanza: "un'operazione di selezione degli elettori"che, per naturale conseguenza, dovrebbe condurre ad un "innalzamento del livello degli eletti".

In questi tempi di antieroismo e pincopallinismo, quando esci con una sparata come questa c'è sempre qualche depresso cronico che si alza ed inveisce per farti notare quanto sei arrogante, e..."chi sei tu per stabilire chi vota e chi no?"  O "sbassa la cresta" ecc ecc...

Inomma...chi stabilisce il merito?
Fioi, io non lo so, esprimo solo dei pareri ma, una selezione degli elettori potrebbe avvenire secondo parametri molto semplici.
Ad esempio:
·        Licenza di scuola media superiore come titolo di studio minimo;
·        Età minima 25 anni;
·        Età massima 70 anni;
·        Nessuna condanna penale.
Solo applicando questa semplicissima griglia, innalzeremmo decisamente il livello medio degli elettori (e, quindi, degli eletti) secondo me.
Potremmo, volendo, rendere ancora più severa la selezione, imponendo un Quoziente di intelligenza "minimo" di 115, ma capisco che questo "sbarramento" sarebbe di più difficile (ma non impossibile) attuazione.
Sinceramente non ci vedo nulla di complicato (ne tanto meno di arrogante) nel metodo di selezione degli elettori : sarebbero regole chiare e valide per tutti.

Siamo sicuri che così facendo otterremmo un "innalzamento" del livello medio degli elettori?
A me sembra indubbiamente di si, ma comunque sono pronto ad accettare "dimostrazioni" diverse.

Ma forse per certi peracottari depressi cronici è più importante che gli altri abbassino la cresta invece che chiedersi veramente se c'è (e quale può essere) una maniera per eleggere qualcuno "meglio" di quelli che fino ad ora, in maniera incontrovertibile, hanno ridotto questo paese alla quasi totale bancarotta.

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venerdì 18 gennaio 2013

IL PROVINCIALISMO E' PEGGIO DELL' IGNORANZA

Fa pena questa italietta dei piccoli paesini, fanno tenerezza quei trifolchi saccenti che oltre a stare seduti in osteria a giocare a briscola o (i più "evoluti") ai video-poker non hanno nessun'altra aspirazione concreta. Fanno ribrezzo gli atteggiamenti di certuni caprài, dissociatori e calunniosi verso "il forestiero", che solo nelle piccole frazioni trovano la sua più malefica espressione.

Provo pietosa commiserazione per i bovari col megafonino con 1000 applicazioni (delle quali non hanno la minima cognizione tecnica)...per i neo-coatti che smarmittano nelle piazzette, con l'alettone sulla opel astra low rider, e il navigatore touch screen con la mappa della via Lattea, anche se non usciranno mai dal borgo in cui abitano...per gli anziani quali una vita di fatiche ha portato solo un orrida senilità, che cercano di metabolizzare attraverso quelli più  giovani, dispensando loro “perle di saggezzama, soprattutto, disprezzando tutto ciò che tenti quel poco di innovazione.

Il provincialismo è peggio dell'ignoranza.

É la decadenza morale in termini, l'antiprogressismo per definizione, è quel tumore spirituale che nasce dalla paura, dalla solitudine e dalla (falsa) consapevoleza di vivere isolati dagli altri, e come reazione produce la.....tendenza ad isolare gli altri.
Ezra Pound, uno spacchiùso pensatore/saggista quasi contemporaneo (ma che finì per essere rinchiuso in un manicomio) diceva:
“Il provincialismo è ignoranza più una volontà di uniformità”
Capito? È qualcosa di piu dell'ignoranza perchè incute un senso di attaccamento al luogo d'origine e ne infonde un istinto di appartenenza. Creando così coalizioni fra gli abitanti ma denigrando il resto del mondo. 
E, nelle forme più “gravi”, costringe l'uomo a non emergere dal torpore delle sue idee, e tenerlo li dov'è. Lo scopo della vita, che voi lo vogliate o no, è l'evoluzione della vita stessa. 
Noi tutti, in fondo, desideriamo più conoscenza, più denaro, più salute...tutti aspirano ad una posizione migliore di quella attuale. L'uomo non può avanzare sennò; sarebbe contro natura desiderare il contrario.

Dante Alighieri, nella Divina Commedia, dipinge Lucifero come un'anima imprigionata in un blocco di ghiaccio dal quale, nell'affanno, non riesce mai a liberarsi e tornare la bella creatura che era un tempo. Diventa un'anima dannata dal momento in cui rimane imprigionato in quel blocco di ghiaccio e non riesce ad emergere... dal momento in cui si cristallizza nell'immobilità. 
Il simbolismo è evidente: è come dire che il male peggiore per un uomo è restare fermo nelle sue credenze, senza la possibilità di poter liberarsene, ed assurgere a qualcosa "di più"!

Così recita:
Mi trovavo già, e lo ricordo con orrore per metterlo in versi,
là dove tutte le anime dannate erano coperte di ghiaccio,
e potevano essere intraviste così come una pagliuzza imprigionata nel vetro.


Am







mercoledì 16 gennaio 2013

LA BUFALA DEL GRANDE AMORE

Si calcola che nella vita media di una persona media, si incontrino almeno tre "grandi amori": tre persone che sembrano essere l'anima gemella, e di cui ci si innamora follemente.
Ogni anno, dunque, in Italia "scoppiano" 1.125.000 grandi amori (che, evidentemente, coinvolgono 2.250.000 persone). Di questi, 256.500 si trasformano in matrimoni e 34.500 diventano convivenze.
In pratica: solo un "grande amore" su quattro si trasforma in "unione"; gli altri tre svaniscono per strada.

E cosa capita a quelle unioni?

Il 50% circa, diventeranno separazioni legali, un altro 10% saranno separazioni di fatto (non sancite da un tribunale, anche se i due coniugi conducono vite separate), un ulteriore 25% saranno "matrimoni di sopportazione" (i due coniugi continuano a stare insieme solo perché hanno paura di affrontare la vita da soli) e, infine, uno striminzito 15% (43.650) saranno unioni felici, che condurranno i due fortunati "piccioncini" a passare una vita soddisfacente insieme.
In pratica solo 43.650 di quei 1.125.000 "grandi amori" originari, saranno effettivamente coronati da successo, mentre in tutti gli altri casi, gli "innamorati" avranno scambiato lucciole per lanterne; solo il 3.9% dei "grandi amori" si riveleranno tali, il restante 96.1% saranno "bufale".
Serviva questa premessa numerica per inquadrare "realisticamente" il problema ed affrontare, quindi, l'argomento dell'Amore (quello che si vuole con la A maiuscola) in termini concreti.
Voglio dire che, quando un uomo (o una donna) con la faccia rossa di eccitazione e la bocca arsa dalla passione dice "sono innamorato/a ": nel 96.1% dei casi sta dicendo una puttanata.
Quando un uomo (o una donna), con fare ispirato ed occhi lucidi di commozione dice al partner "non ti lascerò mai": nel 96.1% dei casi sta mentendo spudoratamente (anche se in buona fede).
In pratica: tutto questo gran scambiarsi di promesse, giuramenti e sospiri d'amore, è un vorticoso giro di panzane che si smonterà da solo alla prima occasione (nel 96,1% dei casi).
Ma allora perché gli uomini e le donne sembrano tanto "ispirati" quando parlano d'amore; perché si prendono tanto sul serio quando i fatti sono li a dimostrare che non c'è, invece, alcunché di serio?
                                                                                         
 La miglior risposta, secondo me, la da Salvatore Quasimodo:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera".
(si, era l'unica poesia che vi ricordavate a memoria alle elementari)
L'umanità ha paura di affrontare da sola una vita che potrebbe durare troppo poco e, quindi, spera sempre di trovare il partner a cui "appoggiarsi" nelle difficoltà, e da cui farsi "difendere" nelle situazione pericolose. La famiglia, difatti, è il tentativo di creare "forza" (attraverso il numero) con cui far fronte agli "assalti" del mondo esterno, visto come un continuo pericolo perché creduto costantemente ostile.
E' tanta la paura di "rimanere soli", che si scambia ogni faccia rassicurante, per quella "giusta" (per quella dell'anima gemella); ma abbiamo visto, che nel 96.1% dei casi, non è così.
Così si chiama "Amore" tutto ciò che sembra essere la soluzione del problema (solitudine) e si attribuiscono significati "trascendentali" a cose straordinariamente terra-terra, tipo una scopata.
Il partner viene "idealizzato", visto con gli occhi della propria immaginazione, costruito su misura per soddisfare il bisogno di avere qualcuno a cui "appoggiarsi"; ma è evidente che, prima o poi, l'illusione svanirà ed il partner apparirà per quello che è ed è sempre stato: un normalissimo essere umano, con tanti vizi e poche virtù.

E così, spogliato di ogni attributo e nudo nella sua mediocrità, lui o lei appariranno insopportabili, e quel grande amore si dissolverà nel nulla, oppure, nei peggiori dei casi, diventerà l'ennesimo disgustoso caso di lite matrimoniale di fronte ad un giudice.

Ma il problema, com'è evidente, non è del partner (che è sempre stato così com'è), ma di chi lo vuole vedere diverso, di chi lo idealizza, vestendolo di virtù che non ha mai avuto. Sarà giocoforza "svegliarsi" e restarne delusi perché, nella stragrande maggioranza dei casi (il 96.1% appunto) non può che essere così.

L'Amore non ha niente a che vedere con queste mediocri fantasie, non ha niente a che vedere con la soluzione dei problemi esistenziali, e tanto meno c'entra con la convivenza di due persone. L'Amore non ha "condizioni", non si fa ingabbiare in alcun contratto e non è mai uno scambio tra dare ed avere.


L'Amore è "incondizionato", si manifesta in "qualsiasi circostanza" e fa perdonare tutto (perché nulla lo offende). L'amore non ha limiti, per questo non finisce mai; anche oltre la vita.

Chi lo scopre, non lo abbandona più, perché la sua vita, non sarà mai più la stessa; ma sono in pochi a trovarlo, forse uno su un milione e, non lo vanno certo a raccontare in giro, tanto meno in quei cazzo di talk-show televisivi alla De Filippi: se lo tengono dentro ed irradiano tutto ciò che li circonda di pace e serenità senza fine.

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