mercoledì 16 gennaio 2013

LA BUFALA DEL GRANDE AMORE

Si calcola che nella vita media di una persona media, si incontrino almeno tre "grandi amori": tre persone che sembrano essere l'anima gemella, e di cui ci si innamora follemente.
Ogni anno, dunque, in Italia "scoppiano" 1.125.000 grandi amori (che, evidentemente, coinvolgono 2.250.000 persone). Di questi, 256.500 si trasformano in matrimoni e 34.500 diventano convivenze.
In pratica: solo un "grande amore" su quattro si trasforma in "unione"; gli altri tre svaniscono per strada.

E cosa capita a quelle unioni?

Il 50% circa, diventeranno separazioni legali, un altro 10% saranno separazioni di fatto (non sancite da un tribunale, anche se i due coniugi conducono vite separate), un ulteriore 25% saranno "matrimoni di sopportazione" (i due coniugi continuano a stare insieme solo perché hanno paura di affrontare la vita da soli) e, infine, uno striminzito 15% (43.650) saranno unioni felici, che condurranno i due fortunati "piccioncini" a passare una vita soddisfacente insieme.
In pratica solo 43.650 di quei 1.125.000 "grandi amori" originari, saranno effettivamente coronati da successo, mentre in tutti gli altri casi, gli "innamorati" avranno scambiato lucciole per lanterne; solo il 3.9% dei "grandi amori" si riveleranno tali, il restante 96.1% saranno "bufale".
Serviva questa premessa numerica per inquadrare "realisticamente" il problema ed affrontare, quindi, l'argomento dell'Amore (quello che si vuole con la A maiuscola) in termini concreti.
Voglio dire che, quando un uomo (o una donna) con la faccia rossa di eccitazione e la bocca arsa dalla passione dice "sono innamorato/a ": nel 96.1% dei casi sta dicendo una puttanata.
Quando un uomo (o una donna), con fare ispirato ed occhi lucidi di commozione dice al partner "non ti lascerò mai": nel 96.1% dei casi sta mentendo spudoratamente (anche se in buona fede).
In pratica: tutto questo gran scambiarsi di promesse, giuramenti e sospiri d'amore, è un vorticoso giro di panzane che si smonterà da solo alla prima occasione (nel 96,1% dei casi).
Ma allora perché gli uomini e le donne sembrano tanto "ispirati" quando parlano d'amore; perché si prendono tanto sul serio quando i fatti sono li a dimostrare che non c'è, invece, alcunché di serio?
                                                                                         
 La miglior risposta, secondo me, la da Salvatore Quasimodo:
"Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera".
(si, era l'unica poesia che vi ricordavate a memoria alle elementari)
L'umanità ha paura di affrontare da sola una vita che potrebbe durare troppo poco e, quindi, spera sempre di trovare il partner a cui "appoggiarsi" nelle difficoltà, e da cui farsi "difendere" nelle situazione pericolose. La famiglia, difatti, è il tentativo di creare "forza" (attraverso il numero) con cui far fronte agli "assalti" del mondo esterno, visto come un continuo pericolo perché creduto costantemente ostile.
E' tanta la paura di "rimanere soli", che si scambia ogni faccia rassicurante, per quella "giusta" (per quella dell'anima gemella); ma abbiamo visto, che nel 96.1% dei casi, non è così.
Così si chiama "Amore" tutto ciò che sembra essere la soluzione del problema (solitudine) e si attribuiscono significati "trascendentali" a cose straordinariamente terra-terra, tipo una scopata.
Il partner viene "idealizzato", visto con gli occhi della propria immaginazione, costruito su misura per soddisfare il bisogno di avere qualcuno a cui "appoggiarsi"; ma è evidente che, prima o poi, l'illusione svanirà ed il partner apparirà per quello che è ed è sempre stato: un normalissimo essere umano, con tanti vizi e poche virtù.

E così, spogliato di ogni attributo e nudo nella sua mediocrità, lui o lei appariranno insopportabili, e quel grande amore si dissolverà nel nulla, oppure, nei peggiori dei casi, diventerà l'ennesimo disgustoso caso di lite matrimoniale di fronte ad un giudice.

Ma il problema, com'è evidente, non è del partner (che è sempre stato così com'è), ma di chi lo vuole vedere diverso, di chi lo idealizza, vestendolo di virtù che non ha mai avuto. Sarà giocoforza "svegliarsi" e restarne delusi perché, nella stragrande maggioranza dei casi (il 96.1% appunto) non può che essere così.

L'Amore non ha niente a che vedere con queste mediocri fantasie, non ha niente a che vedere con la soluzione dei problemi esistenziali, e tanto meno c'entra con la convivenza di due persone. L'Amore non ha "condizioni", non si fa ingabbiare in alcun contratto e non è mai uno scambio tra dare ed avere.


L'Amore è "incondizionato", si manifesta in "qualsiasi circostanza" e fa perdonare tutto (perché nulla lo offende). L'amore non ha limiti, per questo non finisce mai; anche oltre la vita.

Chi lo scopre, non lo abbandona più, perché la sua vita, non sarà mai più la stessa; ma sono in pochi a trovarlo, forse uno su un milione e, non lo vanno certo a raccontare in giro, tanto meno in quei cazzo di talk-show televisivi alla De Filippi: se lo tengono dentro ed irradiano tutto ciò che li circonda di pace e serenità senza fine.

AltreMaterie