martedì 22 gennaio 2013

ABBIAMO IL GOVERNO CHE CI MERITIAMO?



In una recente discussione sostenevo che le "medie", per definizione, sono "mediocri" ("medius" dal latino) e, quindi, rappresentano (se parliamo di una popolazione) vizi e virtù "medi" della stessa.
Sostenevo anche che (se parliamo di elezioni) ogni elettore vota i candidati che più lo rappresentano (quindi con i vizi e virtù simili ai suoi) e, quindi, il sistema democratico a suffraggio universale elegge, necessariamente, i candidati che più rappresentano (sempre in termini di vizi e virtù) la "media" della popolazione votante.

Tutto chiaro no?
Fin qui non ho espresso alcuna opinione, ma una semplicissima relazione matematica.

Mi sembra scontato che una popolazione (ad esempio) "prevalentemente" omosessuale, voterà degli omosesuali, oppure che una maggioranza di elettori islamici, voterà dei candidati musulmani.

Ancora una volta...el'n fa 'na piga!

Da ciò ne facevo derivare (l'ovvia) conclusione che: le classi politiche italiane, rappresentano perfettamente vizi e virtù medi della popolazione di questo paese. Che, in sintesi, significa che  abbiamo i politici che (mediamente) ci meritiamo.
Da quanto sopra, ne facevo discendere un'altra ovvia conclusione:  se vogliamo "migliorare" gli eletti (e, quindi, i governanti) dobbiamo necessariamente "migliorare" il livello degli elettori e, quindi, alzare la "media" degli stessi.

Facciamo un esempio:
se il quoziente intellettivo medio degli italiani (col diritto al voto, si capisce) fosse 115 (da cui probabilmente ne deriverà che anche il QI medio degli eletti sarà di 115), e volessimo alzare il livello di intelligenza media degli eletti, dovremmo impedire di votare a tutti coloro il cui QI sia inferiore a 115. In questa maniera, il QI medio degli elettori si innalzerebbe a circa 125 e, per logica conseguenza, avremmo governanti molto più intelligenti.

Che poi possiamo applicare lo stesso ragionamento, così come sopra all'intelligenza, ad altre caratteristiche: onestà, competenza politica, intuito.... eccetera.

In pratica sostenevo di dover limitare il voto alla parte migliore della popolazione, in modo da avere (come conseguenza) degli eletti migliori. In sostanza: "un'operazione di selezione degli elettori"che, per naturale conseguenza, dovrebbe condurre ad un "innalzamento del livello degli eletti".

In questi tempi di antieroismo e pincopallinismo, quando esci con una sparata come questa c'è sempre qualche depresso cronico che si alza ed inveisce per farti notare quanto sei arrogante, e..."chi sei tu per stabilire chi vota e chi no?"  O "sbassa la cresta" ecc ecc...

Inomma...chi stabilisce il merito?
Fioi, io non lo so, esprimo solo dei pareri ma, una selezione degli elettori potrebbe avvenire secondo parametri molto semplici.
Ad esempio:
·        Licenza di scuola media superiore come titolo di studio minimo;
·        Età minima 25 anni;
·        Età massima 70 anni;
·        Nessuna condanna penale.
Solo applicando questa semplicissima griglia, innalzeremmo decisamente il livello medio degli elettori (e, quindi, degli eletti) secondo me.
Potremmo, volendo, rendere ancora più severa la selezione, imponendo un Quoziente di intelligenza "minimo" di 115, ma capisco che questo "sbarramento" sarebbe di più difficile (ma non impossibile) attuazione.
Sinceramente non ci vedo nulla di complicato (ne tanto meno di arrogante) nel metodo di selezione degli elettori : sarebbero regole chiare e valide per tutti.

Siamo sicuri che così facendo otterremmo un "innalzamento" del livello medio degli elettori?
A me sembra indubbiamente di si, ma comunque sono pronto ad accettare "dimostrazioni" diverse.

Ma forse per certi peracottari depressi cronici è più importante che gli altri abbassino la cresta invece che chiedersi veramente se c'è (e quale può essere) una maniera per eleggere qualcuno "meglio" di quelli che fino ad ora, in maniera incontrovertibile, hanno ridotto questo paese alla quasi totale bancarotta.

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